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Cate

In Dicono di me

GRAZIE!

La Dott.ssa Galante è molto preparata e mi è stata di grandissimo aiuto.
La sua capacità di cogliere il punto e fare le domande giuste mi ha permesso di andare oltre.
La sua capacità di alleggerire la seduta anche con qualche battuta non guasta.
Grazie Dott.ssa!

In Mediazione Familiare

Mediazione familiare

La mediazione familiare “è un percorso di aiuto nei casi di cessazione di un rapporto di coppia a qualsiasi titolo costituito o di conflitti parentali che implichino aspetti emotivo-relazionali, volontario, sollecitato dalle parti, finalizzato alla riorganizzazione delle relazioni familiari ed in particolare al raggiungimento di accordi concreti e duraturi concernenti l’affidamento e l’educazione dei minori, gli aspetti economici e patrimoniali, e tutto quanto previsto dalla normativa vigente in tema di separazione e divorzio. La mediazione familiare offre ai genitori un contesto strutturato e protetto dove poter esprimere dubbi, perplessità, emozioni, connesse con le difficoltà della fase separativa, favorendo le potenzialità evolutive della crisi, in funzione della maturazione e della tutela dei figli ed apprendere un modello di comunicazione più sano e funzionale al nuovo assetto familiare”.

La mediazione familiare si presenta come un valido e prezioso supporto da integrare all’iter giudiziario, per tutti i casi di separazione e divorzio: è una risorsa chiara e precisa che si ha a disposizione principalmente, ma non solo, quando il processo di separazione e/o divorzio si presentano complessi e conflittuali. La mediazione è uno strumento che parte, appunto, dalla consapevolezza di quanto possa essere lungo e difficile il processo della separazione, per tutti i soggetti coinvolti, anche e soprattutto sul piano emotivo e relazionale.

La mediazione opera per ristabilire la comunicazione tra i coniugi, con figli, che hanno deciso di interrompere la loro unione di coppia e intraprendere quindi il processo che porta alla separazione, ma che sono chiamati a comunicare e interagire per il legame genitoriale che li unisce e lo farà comunque per sempre. L’obiettivo concreto di tale intervento è, pertanto, la concretizzazione di un progetto di riorganizzazione delle relazioni in seguito alla separazione e/o al divorzio, che tenga, naturalmente, in considerazione i bisogni di ogni membro della famiglia: con la separazione, infatti,

entra in crisi il legame di coppia, ma necessitano di essere rivisitate le relazioni tra tutti i componenti della famiglia: genitori, figli, ma anche nonni, zii… Ciò che spinge le persone a rivolgersi ad un mediatore familiare si può ascrivere primariamente nel bisogno di aiuto e sostegno di una figura terza, neutra e competente, nella gestione del conflitto di coppia, e nel desiderio di favorire la crescita il più possibile serena e fuori dai conflitti dei figli.

La coppia, in tutto questo, è sostenuta ed incoraggiata dal mediatore al fine di strutturare gli accordi che meglio rispondono alle esigenze, non solo loro, bensì di tutti i componenti del nucleo familiare, tenendo in considerazione anche il sistema famiglia allargata.

Il mediatore familiare ha il compito ed il dovere di affrontare nel percorso sia gli aspetti emotivi (affidamento dei figli, continuità genitoriale ed educazione, comunicazione della separazione alle rispettive famiglie d’origine…) che quelli più strettamente materiali e pratici (i giorni e gli orari, la gestione degli spostamenti…). Inizialmente il suo compito è quello di svolgere una prima consultazione con entrambi i genitori congiuntamente o separatamente, se necessario, con l’obiettivo di raccogliere dati ed informazioni sul ciclo di vita della coppia e della famiglia, la nascita dei figli e l’evoluzione del conflitto e della crisi di coppia che ha portato poi alla decisione di separarsi e di affidarsi allo specialista in questione.

In Ipnosi

IPNOSI POST ERICKSONIANA

Ogni volta che qualcuno chiede a Bandler e Grinder (fondatori della PNL e autori, tra gli altri, di “TRANCE-FORMATION” e “I MODELLI DELLA TECNICA IPNOTICA DI MILTON ERICKSON”) cos’è l’Ipnosi, riceve due risposte in contemporanea:

  • “L’ipnosi non esiste”
  • “Tutto è ipnosi”

Il lavoro di Milton Erickson, noto a molti come il più grande ipnologo di tutti i tempi e uno dei più illustri innovatori in psicoterapia, dimostra l’integrazione e la simultanea e feconda verità di entrambe le risposte. 

È interessante notare che molti studiosi hanno, con motivate ragioni, creduto che Castaneda si fosse ispirato a Erickson per il suo mentore Don Juan: proprio come Castaneda e il suo lettore ci possiamo chiedere se l’ipnosi è il luogo degli stati alterati di coscienza oppure degli stati allargati (per alcuni “superiori” di coscienza), o di un percorso che collega gli uni agli altri.

Non c’è un’unica ipnosi. L’ipnosi con cui lavoro io è un’integrazione dell’ipnosi post ericksoniana e l’Ipnosi Spiritualista, rivista con logica PNL. 

Si basa su:

  1. a)     stati di coscienza detti “allargati” (illuminati) ottenuti con o senzainduzione;
  2. b)     l’esistenza di più livelli di supercoscienza, capaci di rispondere, informare su tutto, fare piani di terapia, fare la terapia, se ben guidati;
  3. c)     l’esistenza di un Vero Sé da liberare e mettere “a capo” di tutto. Fa tanto “new age”, ma FUNZIONA, con risultati eclatanti, in particolare ad esempio per la psicosomatica.

 

In Dicono di me

Ringraziamento di libertà

Avevo una grande paura di aprirmi per il timore di non essere capito e compreso. Invece grazie alla Dottoressa Galante sono stato accolto con delicatezza e tanta comprensione. Con il suo aiuto sono riuscito ad aprirmi ed a buttare fuori tutto ciò che si era sedimentato da tempo. Ora sento di essere più leggero e più libero di vivere la mia vita con la completa serenità che cercavo da anni. GRAZIE DOTTORESSA.

In Pubblicazioni

Errore? No, Crescita!

L'immagine può contenere: testoEh già, anche un errore è stato una scelta.
E prima di comprendere e rendersi conto che quella scelta poteva esser migliorata, aveva qualche pecca, tanto da risultare errore, ci sembrava la scelta migliore.
E allora ricordiamoci i momenti in cui è stata presa quella decisione, in cui quella scelta sembrava la migliore, NON per rimproverarsi, ma per perfezionarla, crescerla, MIGLIORARE ancora di più.
Ricordiamo quali elementi ce l’hanno fatta prendere, guardiamoli e proprio da quelli ripartiamo per rendere quella scelta La Scelta Migliore!
Ringraziamo le nostre scelte che diventano errori per la potente opportunità di Crescita e Cambiamento!